Comune di Ro

Erto Zampoli

 

Erto Zampoli

(Ro, 1925-2003).

Artista introverso, originario della provincia di Ferrara, ha maturato, con una fantasia variegata e una ottima capacità disegnativa, un mondo artistico molto personale, fantastico, onrico, surrelale, futurista.
"Erto Zampoli nasce a Ro ( Ferrara ) nel 1925, a scuola dimostra una propensione per il disegno e vive in modo semplice e modesto.
Ha scelto di essere, non di avere. Coltiva continuamente il suo ricco mondo interiore. Risolve il dissidio sogno - realtà, interpretando i sogni ed estrinsecandoli nei disegni, la sua realtà.
Non usava tele o cartonicini, preferiva materiali di recupero."

Prof.ssa Fiorella Dall'Olio

'Caos ordinato', in mostra tutte le visioni grafiche di Erto Zampoli

Si intitola "Caos ordinato" e mette in mostra, negli spazi di Porta degli Angeli in via Rampari di Belfiore 1, le 'visioni grafiche' dell'artista di Ro Ferrarese Erto Zampoli (1925-2003). La personale - che sarà aperta da domenica 10 a lunedì 25 aprile - è stata realizzata da Associazione Culturale "Stileitalico" e RTA - Progetto Porta degli Angeli in collaborazione con la Circoscrizione 1 del Comune di Ferrara e con il Comune di Ro Ferrarese (che hanno dato anche il patrocinio). All'incontro con la stampa erano presenti il vicesindaco Massimo Maisto, il presidente della Circoscrizione 1 Girolamo Calò, il sindaco di Ro Ferrarese Filippo Parisini e il presidente RTA 'Progetto Porta degli Angeli' e Stileitalico Alberto Squarcia. 
La mostra - presentata questa mattina alla stampa - sarà inaugurata sabato 9 aprile ore 17 e sarà visitabile tutti i giorni negli orari 10-12.30, 15-19.
LE SCHEDE - Il ritrovamento delle opere di Erto Zampoli, artista di Ro Ferrarese, nasce da un casuale e fortuito ritrovamento dei suoi disegni dimenticati e nascosti in un baule.
In un mercatino dell'antiquariato in provincia di Rovigo (Polesella) furono messi in vendita tre stupendi disegni di tipo futurista-cubista e dopo una complessa ricerca di alcuni mesi fu trovata, racchiusa appunto in un vecchio baule, tutta l'intera opera artistica di Erto Zampoli, grazie anche all'interessamento del Prof. Paolo Bertelli.
Dopo il ritrovamento di questa collezione, si è poi attivato un roese di eccellenza, Giovanni Dalle Molle, agricoltore biologico e amante dell'arte.
E' grazie alla sua disponibilità, al Centro Studi Territorio e Ambiente Bacchelli, al Comune di Ro e al Comune di Ferrara che, dopo una mostra diffusa nel suo paese natio, i disegni di Erto Zampoli sono stati esposti con grande successo negli Istituti Italiani di Cultura di Cracovia, di Varsavia e di Praga.
La mostra è stata intitolata "Caos Ordinato" ed è quello che si pensa visitandola: animali fantastici e onirici, volti misteriosi e ultraterreni, vasi metafisici e architetture impossibili, ma presentate in composizioni pittoriche incredibilmente ordinate e con un equilibrio perfetto, segni e colori distribuiti in maniera magistrale.
Erto Zampoli fu un artista molto particolare: nella sua vita realizzò solo pastelli su carta e cartoncino utilizzando, riciclando si direbbe oggi, quelli inseriti nelle confezioni delle camicie che gli regalava la merciaia del paese e non mostrò mai a nessuno le sue opere. Quella di Zampoli è un'arte ricca di forza evocativa e di contaminazioni artistiche. Il "Caos Ordinato" domina l'arte lasciando al visitatore immaginare i mondi fantastici che popolavano la sua fantasia visionaria.
La mostra è stata curata all'estero dallo Studio Archeo900 e alla Porta degli Angeli di Ferrara dall'Associazione Culturale "Stileitalico" e dalla RTA - Progetto Porta degli Angeli nel mese di aprile 2011 in collaborazione con la Circoscrizione 1 del Comune di Ferrara e il Comune di Ro Ferrarese e con la vigilanza della Protezione Civile di Ro. Un ringraziamento particolare alle Assicurazioni Generali, Agenzia di Ferrara, per aver sponsorizzato il progetto espositivo assicurando la mostra nel suo percorso espositivo.
Una mostra permanente è visitabile nel Comune di Ro nella sala Consigliare
(Alberto Squarcia Presidente RTA - Porta degli Angeli)
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Non è la prima volta che vede la luce una mostra delle opere di Erto Zampoli: alla prima esposizione allestita a Ro - nel paese natale dell'artista - nell'estate del 2009 è seguita quella presso l'Istituto Italiano di Cultura Italiana di Cracovia nella primavera del 2010 a cui hanno fatto infine seguito quelle presso gli Istituti di Cultura Italiani di Varsavia e, più di recente, di Praga. Un risultato straordinario per il nostro schivo e silenzioso concittadino, che credo mai avrebbe immaginato per i suoi disegni una diffusione tanto grande e - lo dico senza esagerazione - un consenso tanto ampio e trasversale.
Voglio però cogliere l'opportunità che la mostra presso la Porta degli Angeli mi offre per valorizzare un'altra iniziativa che è stata messa in campo a favore dell'artista roese.
L'Amministrazione Comunale di Ro, infatti, ha deciso di dedicare la sala consiliare - luogo che più di ogni altri simboleggia la totalità della comunità locale - ad Erto Zampoli allestendo al suo interno un'esposizione permanente di molte sue opere, donate dall'architetto Alberto Squarcia di Ferrara. 
Una piccola comunità come quella che rappresento, senza attendere i crismi dell'arte ufficiale, ha voluto così riconoscere un suo concittadino che con grande umiltà, riservatezza e perseveranza ha saputo creare un mondo artistico tanto ricco e stupefacente. Una decisione che apparentemente contrasta con lo stile schivo che lo ha sempre caratterizzato nella sua vita trascorsa in paese, ma che rende finalmente giustizia a una ricerca instancabile, che negli anni ha sostenuto e arricchito una produzione enorme e completamente ignota. 
Oggi possiamo dire che proprio quell'isolamento ha preservato intatta l'ispirazione di Erto Zampoli, mantenendola al riparo da influssi esterni e potenzialmente perturbanti; tanto che oggi, dopo la sua scomparsa, mentre è difficile trovare in paese qualcuno che ricordi perfettamente il suo viso, ci resta di lui un corpus potente e monolitico, quasi maestoso nelle sue dimensioni. Il contrasto tra questa grandezza e quell'umiltà è ciò che rende unico il linguaggio del nostro concittadino. 
Mi auguro che chi visiterà questa mostra riesca a cogliere di lui questa unicità.
Voglio ringraziare con particolare calore chi si è fatto sin da subito patrocinatore del nome e dell'opera di Erto Zampoli, non solo sul territorio di Ro e di Ferrara ma - come abbiamo visto - addirittura ben oltre i confini italiani. Mi riferisco all'attivissimo Centro Studi Territorio e Ambiente "Riccardo Bacchelli" di Ro, che da anni è appassionatamente impegnato nel farci comprendere quanta ricchezza si nasconda sotto le apparenze di un territorio piatto e "metafisico" come questo nostro che si appoggia sulla sponda destra del Po. E quanto grande sia la nostra responsabilità di riuscire a valorizzare quella ricchezza con tutti gli strumenti che la politica e la creatività ci offrono. 
(testo di Filippo Parigini Sindaco di Ro)
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Una storia vera...
Immaginiamo di entrare in una casa abbandonata da tempo; una di quelle abitazioni tanto frequenti nelle nostre campagne, né antica né recente. Saliamo al piano di sopra: in una stanza ecco un baule, chiuso. Aprendolo, scopriamo che il contenuto è coperto da una tela, quasi a voler proteggere qualcosa di prezioso e caro. La solleviamo: il baule è pieno di cartelline colorate, che a loro volta custodiscono disegni. Decine, centinaia di disegni a colori realizzati con matita e pastelli su fogli di cartoncino.
Dalle superfici occhieggiano esseri mostruosi, incroci di animali, commistioni di occhi, ali, code, zampe e corpi senza precisi confini né appartenenze. E ancora case stralunate e improbabili, esseri umani liberamente reinterpretati, forme intrecciate e abbandonate ad una fantasia che le trasfigura e le scompone futuristicamente in una pluralità di punti di osservazione diversi e compresenti. 
Oltre alla visionaria varietà dei motivi, quel che colpisce è la cura formale, la pulizia e l'ordine che hanno guidato la mano di chi ha fatto tutto questo. I disegni sono tracciati con precisione geometrica, come un intersecarsi e un fondersi di coni, cilindri, parallelepipedi, cubi e sfere, ingentiliti e animati dalle linee sinuose proprie dei corpi vivi, umani o animali. Nessuna sbavatura, nessun tratto irrazionale o incompleto, nessuna improvvisazione: questa - sembra ai nostri occhi - è l'opera solitaria di un meticoloso, la seconda vita di chi coltiva una sua personale ossessione e le dà forma ogni giorno con matite e pastelli. Desta meraviglia la quantità straordinaria di opere, tracciate quasi tutte sui cartoncini delle camicie confezionate: decine, centinaia di disegni che parlano di una frenetica e lucida attività solitaria, consumata nel tempo lasciato libero dal lavoro, allo stesso modo di una relazione clandestina che non può mai osare guadagnare la luce del sole. La cura formale dei disegni è tale che sembrano quasi pensati per essere incorniciati ed esposti. E invece giacciono tutti in questo baule, dove stanno come una voce che non ha abbastanza forza per farsi udire. O forse che non vuole essere udita; così come il loro autore, un uomo appartato e schivo, di cui molti a Ro, nel suo paese natale, potrebbero descrivere la figura ma pochissimi - forse nessuno - i suoi pensieri, le sue personali inquietudini e misantropie. Restano questi cartoncini e il loro bestiario a parlarci di lui, e a suscitare interrogativi: chi era Erto Zampoli? Perché disegnava? Cosa conosceva? Con chi era in contatto? Quale valore ha la sua opera? 
Troppe domande a cui non sappiamo ancora dare risposte.
Richiudiamo il baule, lo trasciniamo fuori dalla stanza e poi giù dalle scale, decisi a mostrare questi disegni a chi, forse, potrà capirli meglio di noi. Qualcuno a cui li mostreremo per averne un parere, e a cui li presenteremo come una sfida da cogliere e una provocazione: se è vero che l'opera ha un valore intrinseco - diremo loro - qui c'è un corpus di opere che non offre il minimo conforto biografico o documentario sul suo autore; che ci sta davanti e ci sollecita a sbilanciarci con un giudizio, un'analisi, una proposta. Quest'opera ha un valore? E se sì, quale? E se ce l'ha, come darle adeguata valorizzazione?
Per riprendere la metafora di poc'anzi, le relazioni clandestine che durano per la vita si concludono inevitabilmente con la scomparsa di uno dei due amanti. Oggi che uno dei due non c'è più, non ci resta che l'altro per illuminare una storia segreta, assegnare un valore, se vogliamo, ad un'esperienza umana e artistica che si è dipanata nell'ombra e che quel valore non ha mai preteso di assegnarselo da sola. E' una storia che cerca un narratore, quella di Erto Zampoli da Ro. A voi la provocazione. 
(Testo a cura di Giovanni Dalle Molle, Silvia Poletti)